martedì 4 marzo 2014

Vicenza. La linea di Salvini «Indipendenza e fuga dall'euro»

«Bossi arrivava sempre in ritardo, e adesso hai visto? Il giovane arriva un'ora in anticipo». Montecchio Maggiore, il campanile scocca le 9, soffia un vento gelido. La fotografia è di un militante padano che ne ha viste tante, uno che la Lega nord l'ha vista cambiare, salire e scendere, in 20 anni di gazebo e di urne. Il “giovane” è Matteo Salvini, segretario federale, che nel giorno della raccolta firme per l'indipendenza plana in terra berica di buon mattino. «Alle 8,15 era in sezione», sottolinea fiero il militante. Una trentina quelli giunti in piazza Duomo ad accogliere il leader: firma in calce alla richiesta di referendum per il Veneto indipendente e foto ricordo con il nuovo “lumbard”. Bandiere di San Marco: Salvini firma anche quelle. Rispetto ai tempi di Bossi ci sono gli IPad per filmare l'evento e altre differenze: allora c'era la venerazione del Capo e tutti i big facevano a gara per stare in prima fila; stavolta per Salvini, che giunge con l'eurodeputato Lorenzo Fontana, i volti noti sono quelli del sindaco Milena Cecchetto e dell'assessore regionale Roberto Ciambetti. (...)
MARCO SCORZATO (GdV)

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