venerdì 25 aprile 2014

25 Aprile anche la Lega in festa per San Marco

Fontana: a Venezia passeggiata simbolica con la bandiera del Leone per solidarizzare con gli indipendentisti presi di mira nell'inchiesta.
Il 25 aprile in tutta Italia si festeggia la liberazione dal nazifascismo, ma per Venezia e per i veneziani la data rappresenta una tradizione ben più antica  dell’attuale festa nazionale: è la festa di San Marco, santo patrono della città, ed è anche la Festa del Bocolo ed è tradizione per gli innamorati regalare un “bocolo”, cioè un bocciolo di rosa, alla donna amata. 
E quest’anno il 25 aprile a Venezia assumerà ancora un altro  significato, più politico. Infatti i sostenitori degli  indipendentisti veneti arrestati nell’ambito dell’inchiesta della  procura di Brescia si sono dati appuntamento al Lido per manifestare  la loro solidarietà a chi è finito indagato.In programma però non ci sarà alcuna manifestazione  organizzata. Ed ognuno andrà per sé. Prima tra tutti la Lega Nord,  che ha dato appuntamento ai suoi militanti nel pomeriggio in piazza  San Marco: «Per una passeggiata di solidarietà, nel luogo che più  simbolico non si può, nel giorno di San Marco - spiega  l'europarlamentare Lorenzo Fontana - una passeggiata da turisti, ma  con la bandiera con il leone, per dire che siamo loro vicini e che  vogliamo che li liberino». L’unica festa  “ufficiale” è quella di San Marco. Ai tempi della Repubblica  Serenissima, il 25 aprile si svolgeva una processione in Piazza San  Marco cui partecipavano autorità religiose, civili e rappresentanti  delle arti, ma i festeggiamenti si svolgevano anche il 31 gennaio,  giorno in cui venne trasportato a Venezia il corpo del santo e il 25  giugno, giorno in cui avvenne il ritrovamento delle sue reliquie nella Basilica di S. Marco. Ormai la commemorazione religiosa si svolge solo  il 25 aprile, data della morte di San Marco, ma ancora oggi si  festeggia con una processione nella Basilica di San Marco, alla quale  partecipano le autorità religiose e civili della città.   Le reliquie di San Marco furono trafugate da Alessandria  d’Egitto e trasportate a Venezia nel 828 da due mercanti veneziani. Si racconta che per trafugare il corpo di San Marco i due mercanti lo  abbiano nascosto sotto un carico di carne di maiale, che riuscì a  passare senza ispezione la dogana a causa del ben noto disprezzo dei  Musulmani per questo alimento.  La reliquia di San Marco fu accolta con grande  gioia a Venezia, non solo per la sua funzione di attrarre pellegrini  da tutta Europa a Venezia, ma anche perché la storia veneta racconta  che proprio l’evangelista Marco, mentre era in vita, avrebbe  evangelizzato le genti venete divenendone patrono.   San Marco divenne così il patrono e l’emblema della città  assumendo le sembianze di un leone alato che brandisce una spada e  stringe tra le zampe un libro sulle cui pagine aperte si legge: Pax  Tibi Marce Evangelista Meus, Pace a Te o Marco Mio Evangelista.  

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