sabato 12 aprile 2014

Che strano? L'Espresso online rimuove un articolo sulla scorta della figlia di Laura Boldrini

Giallo Boldrini-L'Espresso. Succede che alle 11.30 di oggi, venerdì 11 aprile, sul sito del settimanale, e rilanciato dai social network, fa capolino un articolo dal titolo: "La famiglia Boldrini è sotto scorta. E i poliziotti sono di bell'aspetto". Un trafiletto ripreso dalla copia uscita in edicola in mattinata (con titolo: "Famiglia Boldrini / Quant'è bella la mia scorta). Nel testo si spiegava che oltre alla presidente di Montecitorio (e al suo compagno, ma questa è storia vecchia), è finita sotto scorta la figlia (Anastasia, 21 anni).
Le due richieste - In particolare la ragazza è stata vista a Fiumicino - in ritorno da Londra, dove vive e studia - in compagnia di due giovani e belle bodyguard. Giovani e belle non per caso. Sempre l'articolo de L'Espresso affermava che la richiesta delle due caratteristiche - "essere giovani e di bell'aspetto" - era stata esplicita, "con lo scopo evidente di dare meno nell'occhio". Non si specificava, invece, da chi arrivasse questa richiesta, anche se è un esercizio piuttosto semplice provare a fare qualche deduzione.
La scomparsa - Dunque, l'articolo viene pubblicato online intorno alle 11.30. Come detto, viene rilanciato sia su Facebook sia su Twitter. Passano pochi minuti, e l'articolo scompare. "La pagina che stai cercando non è stata trovata", spiega il sito del settimanale dopo aver provato a cliccare sul link che prima rimandava all'articolo. Un semplice errore nell'url, l'indirizzo internet? No. Infatti il pezzo è stato rimosso anche da Twitter e Facebook: il cinguettio e il post sono stati cancellati. Una frettolosa retromarcia, dunque. Una velocissima auto-censura. Lo avranno pubblicato per errore? Lady Montecitorio avrà subito mostrato di non apprezzare troppo i contenuti del pezzo? A L'Espresso si sono accorti di qualche imprecisione, dunque dopo aver dato il trafiletto in stampa meglio evitare che finisse anche online? Ah, saperlo.
La precisazione - Intanto il Dipartimento della Pubblica Sicurezza precisa che "i dispositivi di scorta e tutela nei confronti di persone esposte a rischio sono disposti in modo autonomo dagli Uffici competenti. In particolare si sottolinea che ogni azione a tutela del soggetto interessato non è sottoposta all’approvazione dello stesso, considerando le esigenze di sicurezza prioritarie sulla volontà del singolo. Da ultimo si evidenzia che l’individuazione degli operatori preposti ai compiti di tutela e sicurezza, dipende dall’Ispettorato di P.S. Viminale ed avviene esclusivamente in base a criteri di professionalità e competenza".
da Libero Quotidiano

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