giovedì 17 aprile 2014

Angelino Alfano, Ministro dei clandestini, senza coraggio. Vattene

Angelino Alfano, ministro dei clandestini, dimettiti. Parla a una voce sola la Lega Nord dentro e fuori dall’aula di Montecitorio dove ieri il titolare del Viminale ha riferito, proprio su richiesta del Carroccio, dell’emergenza clandestini. Nell’emiciclo della Camera il Carroccio contesta con forza il ministro dell’Interno. Non ha ancora termonato il suo discorso che i deputati leghista sollevano i cartelli con le scritte “Alfano dimettiti” e “Alfano, ministro dei clandestini”. La reazione del ministro è furiosa e furente. Al ministro trema la voce. «Ai leghisti - ha detto Alfano rivolto ai banchi dove sono seduti i deputati del Carroccio - diciamo che non baratteremo mai un punto percentuale alle elezioni con i morti in mare. Voi volete i morti». Alfano ha ricordato l'ultima grande tragedia accaduta nel mare di Lampedusa, che ha colpito anche numerosi bambini, affermando di essersi «ripromesso» di non voler più vedere «i sacchi neri pieni di morti. Noi - ha sottolineato - non scambiamo 19 mila morti per 500 mila voti come fate voi». In Aula scoppia il putiferio. La Lega Nord non ci sta ad ascoltare queste accuse dal governo. Le voci si alzano e sale pure il tono della protesta. Partono i primi richiami da parte della presidenza della Camera. Il primo a essere ripreso è il veneto Emanuele Prataviera. Il presidente della Camera lo redarguisce con veemenza e così fa pure con il collega di banco Gianluca Buonanno.
di Iva Garibaldi

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