sabato 25 gennaio 2014

Comuni del Veneto: “Non vogliamo più rifugiati, ci lasciano solo debiti”

Non ne possono più. Lo Stato fa arrivare clandestini a migliaia senza voler contenere l’invasione. E i comuni sono costretti a sopportare scelte scellerate.
In Veneto non ne vogliono più sapere, così commenta Giorgio Dal Negro, presidente di Anci Veneto e sindaco (Forza Italia) di Negrar – nel Veronese
Ci sono comuni che aspettano i rimborsi da tre anni. La nostra è una regione ospitale, ma stavolta al ministero dell’Interno dico che non ci sono le condizioni.
D’altronde ai comuni non conviene chiaramente. Le amministrazioni che accoglieranno la richiesta di ospitare i rifugiati riceveranno un rimborso di 30 euro al giorno più Iva. Comprenderà vitto, alloggio, gestione amministrativa dell’ospite, assistenza per la richiesta di asilo, mediazione linguistica, vestiti e prodotti per l’igiene, oltre a 2,50 euro al giorno per i profughi e una ricarica telefonica di 15 euro. Soldi che però, secondo Dal Negro, alle singole amministrazioni torneranno chissà quando.
Senza dimenticare il problema sociale. «Un sindaco non può accettare che sul territorio ci siano decine di persone nullafacenti. Deve essere creata una legislazione extracontrattuale che consenta di utilizzare questi profughi facendogli fare dei lavori utili alla cittadinanza. Un sindaco deve avere l’autorità di far lavorare queste persone senza che qualcuno venga a controllare se ad esempio vengono versati i contributi».
Christian De Mattia (Radar)

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