giovedì 9 gennaio 2014

Quei furbetti anti casta scivolati sui voli di Stato

Nella vicenda relativa al "passaggio" di Laura Boldrini sul volo di Stato per i funerali di Mandela, la presidente della Camera è vittima soltanto di se stessa.
Nelle infinite quanto futili polemiche sulla vicenda relativa al «passaggio» di Laura Boldrini sul volo di Stato per Johannesburg per i funerali di Nelson Mandela, la presidente della Camera è vittima soltanto di se stessa. La Boldrini rivendica il suo diritto a rappresentare la Camera ai funerali di Stato. Ma per rappresentare occorre portare un saluto, dare una testimonianza. Boldrini è stata una semplice comparsa. Il passaggio «scroccato» dal fidanzato della Boldrini? «Discutibile» come un'accompagnatrice di Berlusconi.
Fatto sta che questo genere di polemiche non erano mai nate per i precedenti presidenti della Camera, autorevoli e rappresentativi. La ragione è evidente: non si erano mai messi nella condizione di fare autocritica rispetto alla «Casta» cui appartenevano. Lo dice la Boldrini stessa, imprudentemente: «Interesserà sapere che, in 9 mesi di mandato, l'aereo di Stato l'ho preso in una sola altra occasione: il 4 novembre, per volare a Bari a rappresentare il presidente della Repubblica in una manifestazione per la Festa delle Forze Armate. Continuo a pensarla come la pensavo quando ero soltanto una privata cittadina. Anche i vertici istituzionali devono spostarsi come i comuni mortali. Dunque aerei di linea, se si può low cost, e treni».
Ecco il punto dolente. La confessione. Il grillismo di ritorno. Nilde Iotti, e Napolitano, Violante, la Pivetti, Casini, non si erano mai trovati nella incresciosa condizione della Boldrini, semplicemente perché non avevano fatto due parti in commedia. Non erano saliti sull'aereo di un altro prendendo un «passaggio». Non è un problema di economia, ma di rappresentanza. Il presidente della Camera non prende «passaggi» ma va in visita ufficiale. E perché non deve porsi il problema dei voli di linea low cost? Perché la terza carica dello Stato ha problemi di sicurezza e di organizzazione. Non viaggia a titolo personale. Ma è soprattutto un problema di decoro, di status. Le rinunce motivate da spirito moralistico portano come conseguenza ciò che è accaduto alla Boldrini. Che è stata criticata perché, andando con il presidente del Consiglio, ha rappresentato soltanto se stessa.
di Vittorio Sgarbi

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