venerdì 20 marzo 2015

Arresto per droga di rifugiati politici a Vicenza? Zaia e Bizzotto indignati


Il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e l’europarlamentare della Lega Nord Mara Bizzotto, commentano la notizia di arresti effettuati a Vicenza che hanno portato in manette degli spacciatori di droga con il sequestro di 30 chili di sostanze stupefacenti. Alcuni di loro sembrerebbero in possesso di permessi di soggiorno per protezione sussidiaria che li assimilano ai rifugiati politici, e un rifugiato di nazionalità liberiana, nonostante i precedenti arresti, si troverebbe ancora in libertà.

“Spaccio di droga anche al nono mese di gravidanza - esordisce Bizzotto - rapine e violenze di ogni genere: ecco cosa sono venuti a fare in Italia i clandestini presunti profughi che lo Stato accoglie a braccia aperte con tanto di status di rifugiati. Ne sono la prova gli episodi accaduti a Vicenza dove è stata sgominata una banda di spacciatori nigeriani con lo status di ‘rifugiati’ e dove un liberiano, anch’esso rifugiato politico più volte arrestato e mai espulso, è tornato indisturbato in città a fare danni e a compiere reati. Complimenti al Governo Renzi-Alfano: questi gravi fatti sono la conseguenza della loro fallimentare e disastrosa gestione dell’emergenza immigrazione”.
“Ecco i frutti della tanto celebrata politica dell’accoglienza voluta dalla sinistra che considera tutti gli immigrati una risorsa per le nostre comunità –continua l’on. Bizzotto– Altro che rifugiati politici che scappano dalla guerra: tanti di questi immigrati vengono nel nostro Paese a delinquere e ad ingrossare le fila della criminalità, sapendo che c’è uno Stato colabrodo che li accoglie senza tanti problemi e che permette loro di fare ciò che vogliono”.
“Quante volte ancora dobbiamo assistere a fatti del genere? E’ ora di dire basta a queste situazioni: i falsi rifugiati politici che delinquono nelle nostre città devono essere espulsi e rimandati subito a casa loro” conclude l’eurodeputata Bizzotto.
“E’ una forma d’importazione da stroncare - dice Zaia - Il Veneto ne fa volentieri a meno. E’ evidente che i controlli fanno acqua da tutte le parti, anche quando dovrebbero essere rigorosi, come nel caso del riconoscimento dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria, che non sono procedure nelle quali ci si possa giustificare con l’emergenza. Servono meno chiacchiere buoniste e più severità di valutazione, perché poi chi ci rimette non sono i burocrati romani, ma i cittadini sui territori”.
“In queste vicende – aggiunge Zaia – c’è l’intero campionario di uno Stato e di un Governo allo sfascio: un’ondata migratoria gestita con superficialità pasticciona; un buonismo ipocrita fatto di parole senza attenzione né ai migranti trattati come pacchi, né alla sicurezza della gente e dei territori; l’acclarata incapacità di effettuare controlli seri anche quando le procedure non sono in emergenza; leggi colabrodo grazie alle quali a qualsiasi tipo di delinquente può succedere di tutto tranne che di andare in galera”.
“Sul fronte dell’ordine, della sicurezza e della gestione di situazioni di emergenza come la migrazione dal Nordafrica – conclude Zaia – faccio fatica a ricordare un momento più basso nella storia recente delle Istituzioni che avrebbero prima di tutto il compito di occuparsi dei loro cittadini che, con le ingenti tasse versate ogni anno, hanno pagato servizi e attenzione che non ricevono più”.
di Edoardo Pepe (VicenzaPiù

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