giovedì 12 marzo 2015

Bilancio Veneto, Zaia in Consiglio: “massacrati da tagli e tasse”


Il Presidente della Regione Luca Zaia è intervenuto in Consiglio regionale sulla discussione del bilancio, analizzando un ampio panorama di argomenti e soffermandosi anche sui temi dell’autonomia e dell’indipendenza
Non consideriamo questo un bilancio di fine legislatura, ma di transizione, perché abbiamo vissuto e stiamo vivendo una stagione di tagli nazionali con i quali la nuova Amministrazione dovrà fare i conti molto duramente, perchè Regioni e Comuni stanno subendo un vero e proprio massacro di tagli e tasse.
Per capirlo basta ricordare che la spesa non vincolata a disposizione della Regione è passata da 575 milioni nel 2010 ai soli 70 milioni di oggi e che in questi 5 anni i tagli hanno colpito settori vitali di una Regione virtuosa come il Veneto: la sanità, il sostegno alle imprese, il turismo, l’ambiente, l’assistenza sociale, le politiche economiche in generale, quelle per l’occupazione e quelle per fronteggiare la situazione di più di 200 mila disoccupati.
Il Consiglio ci ha dato mandato per fare questi due referendum ed è una prospettiva non indifferente anche sul piano delle risorse e del bilancio, perché oggi come oggi il Veneto, che subisce tagli orizzontali al pari degli spreconi che fanno danni in giro per l’Italia, lascia a Roma 21 miliardi l’anno di residuo attivo fiscale che, con una seria autonomia, resterebbero sul territorio. L’occasione per dare vita all’istituto della Regione Autonoma per il Veneto c’è stata quando, l’8 gennaio, si è incardinata alla Camera la discussione sulla riforma del Titolo Quinto della Costituzione e chiesi a tutti i Parlamentari veneti di presentare un piccolo emendamento. Molti dell’attuale maggioranza di governo non aderirono e la possibilità è sfumata. Ma tutti, pur nel rispetto delle proprie idee, dovranno confrontarsi con questa prospettiva perché, se la musica a Roma non cambia, alla lunga finirà che diventeremo ciò che credo nessuno di noi voglia: un’amministrazione svuotata, solo un sostituto d’imposta dello Stato centrale per applicare tasse ai cittadini.
Ciò nonostante in questi 5 anni abbiamo voluto dare risposta a 14 mila imprese con interventi per un miliardo e mezzo di euro; abbiamo sopportato i tagli alla sanità solo riorganizzandoci anno dopo anno, senza tagliare un servizio e senza imporre l’addizionale Irpef, abbiamo speso bene 448 milioni di euro di fondi europei ed abbiamo chiuso un nuovo bel programma che porterà altri 600 milioni di investimenti sul lavoro, sulla ricerca, sull’innovazione.
In Veneto abbiamo fatto e stiamo facendo una spending review poderosa su tutti i fronti possibili, dal numero di Consiglieri alla razionalizzazione delle partecipazioni societarie, stiamo applicando rigorosamente i costi standard, e con la buona amministrazione del Veneto lo Stato risparmierebbe 30 miliardi l’anno che invece vanno a pagare sprechi assolutamente inaccettabili.
Di fronte a tutte queste difficoltà, nei 5 anni peggiori di sempre abbiamo presentato un bilancio che sta in piedi, nonostante la mannaia fatta di tasse e tagli calata sui Veneti da Monti prima, Letta poi e Renzi adesso.
di Emma Reda (VP)

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