sabato 20 settembre 2014

Bassano (VI), sindaci in rivolta contro Roma ed i profughi

Poletto: «Tutta la situazione è gestita in maniera disordinata». Dalla Valle: «Un problema che va risolto altrove e non nei Comuni».
BASSANO. Non c'è più posto per i profughi nel Bassanese. I sindaci dei maggiori Comuni del comprensorio, a destra come a sinistra e con toni più o meno moderati, sollevano dubbi sull'efficacia e dell'operazione Mare Nostrum e spiegano di non essere più in grado di fare fronte a nuovi arrivi. La questione è stata riportata alla ribalta dalla dura mozione approvata dalle amministrazioni leghiste di Rosà e Tezze contro il piano umanitario Mare Nostrum e contro l'invio di nuovi profughi nelle municipalità italiane. Una presa di posizione politica che ha trovato pieno sostegno a Romano da parte del sindaco Rossella Olivo. Anche i primi cittadini di Bassano, Cassola e Marostica, però, pur restii ad adottare azioni simili, concordano sul fatto che il Governo centrale sta gestendo male un problema molto grave e spiegano di non essere in grado di accogliere altre persone straniere.
«L'emergenza esiste, è innegabile - dichiara il sindaco di Bassano Riccardo Poletto - Noi non ce la sentiamo di fare ostruzionismo a priori però è vero che lo Stato centrale sta gestendo la questione in modo disordinato. (...)

GdV 20.09.2014

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