giovedì 4 settembre 2014

Embargo russo, Bizzotto chiede sospensione delle sanzioni alla Russia


Fondi straordinari per i produttori colpiti dall’embargo e sospensione delle sanzioni imposte alla Russia: è quanto ha chiesto oggi a Bruxelles l’europarlamentare e vicesegretaria della Lega Nord, Mara Bizzotto, durante la seduta della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo che ha affrontato la questione dell’embargo russo e delle pesanti ricadute sul settore agroalimentare di casa nostra.
“Servono subito misure urgenti e straordinarie per aiutare i nostri produttori a fronteggiare le conseguenze e i gravi danni economici che sta provocando la chiusura del mercato russo – dichiara l’eurodeputata Bizzotto - Se l’Europa non interviene subito con finanziamenti adeguati, le ricadute sull’agroalimentare italiano e veneto e sull’intera economia del nostro territorio saranno devastanti”.
L’europarlamentare vicentina ha rivolto lo stesso appello anche al Ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, che ieri ha partecipato, sempre a Bruxelles, alla riunione della Commissione Agricoltura.
“Stanziare 125 milioni di euro per tutta Europa, quando le stime dei possibili danni economici diretti e indiretti di questo embargo parlano di oltre 1 miliardo di euro solo per l’Italia e di quasi 100 milioni per il Veneto, mi sembra del tutto ridicolo – sottolinea l’eurodeputata Bizzotto – E’ doveroso quindi procedere quanto prima all’attivazione di un piano europeo di sostegno per tutti i settori e gli operatori colpiti dall’embargo russo”.
Rivolta ai rappresentanti della Commissione UE, presenti al dibattito, la Bizzotto ha poi aggiunto: “E’ arrivato il momento di sospendere le sanzioni UE contro la Russia che hanno provocato, per tutta risposta da parte di Mosca, la chiusura del loro mercato ai nostri prodotti”.
“Sanzionando la Russia, l’Unione Europea ha messo a segno un autogol clamoroso che rischia di mettere in ginocchio il Made in Italy e di trascinare a picco la nostra economia – conclude Mara Bizzotto – Non dobbiamo e non possiamo far ricadere sulle spalle dei nostri produttori le conseguenze di una sciagurata politica europea”.
Mara Bizzotto, LN

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