mercoledì 17 settembre 2014

Novanta profughi da fotosegnalare: «La questura di Padova non è un Cie»


Protesta del Coisp: «Dopo la scabbia, anche due colleghi affetti da tubercolosi». Domani il sit-in dalle 10 alle 12.30. Il sindaco Bitonci: "Requisire immobili? Incredibile".

PADOVA. Novanta profughi nel piazzale della questura di Padova. La foto scattata da alcuni rappresentanti sindacali immortala la situazione vissuta oggi dagli agenti che hanno dovuto fare fronte all'emergenza sbarchi. Duro l'intervento dei rappresentanti delle sigle sindacali che annunciano provvedimenti.
Intanto è arrivato il comunicato ufficiale del Coisp.
"Dopo la notizia che due poliziotti della questura di Padova hanno contratto la scabbia e alcuni colleghi del Reparto Mobile di Padova sono risultati positivi al test cutaneo della tubercolina (Mantoux) che prova il contatto con persone affette da tbc, oggi, dopo l’invio di profughi nella Provincia di Padova disposto dal Ministero dell’Interno, abbiamo fatto l’amara scoperta che la questura di Padova è diventata un nuovo Cie (Centro di Identificazione ed Espulsione). Il Segretario Generale Provinciale del Co.I.S.P. di Padova Loris Frison afferma: «Possibile che nessuno abbia pensato che la struttura della Questura ove sono stati accolti stamane i profughi non è idonea per ospitarli in quanto non ha locali appositi? O forse, come al solito, si è pensato che tanto ci sono i soliti cretini dei poliziotti che in qualche modo rimedieranno. Di sicuro, chi li ha accolti non conosce le condizioni fisiche e non serve un luminare per capire che diverse patologie hanno lunghi periodi di incubazione e quindi facilmente sfuggibili al primo controllo medico, di certo i poliziotti dovranno garantire l'ordine e la sicurezza».
Duro l'intervento del sindaco Massimo Bitonci.
“Le dichiarazioni del Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, in merito alla possibilità di requisire immobili della Pubblica Amministrazione per ospitare i profughi in arrivo, hanno dell'incredibile. Trovare una collocazione per i nuovi arrivati è compito del Governo e di chi ha voluto l'operazione “Mare Nostrum”. I sindaci non hanno responsabilità e non possono privare i cittadini di strutture comunali che dovrebbero accogliere chi ne ha diritto e attende un alloggio da anni in situazione di grave indigenza”.
da Il Mattino di Padova

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