lunedì 15 settembre 2014

Padova, i primi 100 giorni di Bitonci: Una città nuova

«La città sta cambiando: lo riconoscono anche i cittadini che ci fanno sentire il loro appoggio. I divieti? Per dare davvero opportunità servono regole».
Sindaco Bitonci, il suo mandato è arrivato ai primi cento giorni. Che cosa è cambiato a Padova?

«In cento giorni abbiamo ridotto gli stipendi di assessori e sindaco, abbiamo tagliato le auto blu, chiuso un bilancio non nostro, riuscendo anche, per la prima volta, a tagliare le tasse. Abbiamo dato il via a una serie di consultazioni con i residenti per ridiscutere scelte di mobilità imposte dalla precedente Amministrazione, che non aveva tenuto conto delle reali esigenze della città. Grazie al lavoro della Giunta siamo stati capaci, in attesa dell'approvazione definitiva da parte del Consiglio comunale del nuovo regolamento di polizia urbana, di ridurre drasticamente il fenomeno dell'abusivismo commerciale, concentrandoci nella lotta al degrado»."Cambiamo Padova", del resto, era il suo slogan... «Ci ha accompagnato durante la campagna elettorale e ad esso quotidianamente ci ispiriamo. Ora Padova sta cambiando: non lo dice solo l'Amministrazione, lo ripetono anche i cittadini che ci fanno sentire il loro appoggio».A differenza di Napoli, qui le regole si fanno rispettare. Anche se certa stampa parla di "città dei divieti": è così? «No. Padova non è la città dei divieti, ma delle opportunità. E perché le opportunità siano davvero per tutti, devono esserci regole. Dove le regole mancano o non sono rispettate, regnano arbitrio e sopraffazione».Rientra in questo ambito anche il - da taluni contestato - nuovo regolamento di polizia urbana? Ricordiamo che esso prevede misure severe contro chi, tra l'altro, lorda il suolo pubblico, lancia uova o farina, ospita in casa un numero eccessivo di persone, si sdraia sulle panchine, circola con abiti che offendono il comune senso del pudore, si bagna in una fontana, sale sugli alberi... «Il nuovo regolamento di polizia urbana, licenziato dalla Giunta, è uno strumento che consentirà di migliorare la vita di tutti, dando a tutti nuove opportunità, a scapito di maleducati, balordi e professionisti dell'illegalità. Invece di interpretare le novità sostenute dalla nuova Giunta, certa stampa tenta di sbeffeggiare il nostro operato, senza accorgersi che, così facendo, sbeffeggia le richieste dei cittadini e definisce negativamente se stessa. La sinistra si presta al gioco, incapace di trovare una sintesi tra la camicia bianca di Renzi e le urla dei centri sociali».
Perché se certi regolamenti li fanno i sindaci del Pd vanno bene, ma se li fa un sindaco della Lega sollevano polemiche?
«Perché un sindaco della Lega dà fastidio. A Padova il risultato elettorale delle recenti Amministrative parla chiaro. I cittadini hanno votato il cambiamento, promuovendo un programma elettorale che stiamo realizzando punto dopo punto. Cosa strana, veniamo attaccati per provvedimenti che, in parte, sono in vigore in altre città amministrate dalla sinistra, quali Vicenza, per restare in Veneto, o Bologna. Le polemiche strumentali non ci interessano: noi siamo al servizio dei cittadini».
A proposito di cittadini: che cosa li attende da qui alla fine dell'anno fra i provvedimenti più importanti che prenderà la sua Giunta?
«La prossima settimana daremo ai padovani un nuovo regolamento per l'assegnazione delle case popolari. Privilegeremo quella classe di esclusi dalle precedenti Amministrazioni, che hanno premiato, per vizio ideologico, una categoria specifica di persone, dimenticandosi dei padovani. Per ristabilire un minimo di giustizia sociale, nelle assegnazioni inseriremo il criterio di anzianità di residenza, secondo uno schema che preveda più punti per chi vive a Padova da 5, 7, 10 e 15 anni. Successivamente daremo il via a tutta una serie di opere pubbliche che la città attende da anni e la sinistra non ha mai saputo realizzare, per incapacità di fare sintesi o per mancanza di visione».
a.accorsi@lapadania.netPerché se certi regolamenti li fanno i sindaci del Pd vanno bene, ma se li fa un sindaco della Lega sollevano polemiche?«Perché un sindaco della Lega dà fastidio. A Padova il risultato elettorale delle recenti Amministrative parla chiaro. I cittadini hanno votato il cambiamento, promuovendo un programma elettorale che stiamo realizzando punto dopo punto. Cosa strana, veniamo attaccati per provvedimenti che, in parte, sono in vigore in altre città amministrate dalla sinistra, quali Vicenza, per restare in Veneto, o Bologna. Le polemiche strumentali non ci interessano: noi siamo al servizio dei cittadini».A proposito di cittadini: che cosa li attende da qui alla fine dell'anno fra i provvedimenti più importanti che prenderà la sua Giunta? «La prossima settimana daremo ai padovani un nuovo regolamento per l'assegnazione delle case popolari. Privilegeremo quella classe di esclusi dalle precedenti Amministrazioni, che hanno premiato, per vizio ideologico, una categoria specifica di persone, dimenticandosi dei padovani. Per ristabilire un minimo di giustizia sociale, nelle assegnazioni inseriremo il criterio di anzianità di residenza, secondo uno schema che preveda più punti per chi vive a Padova da 5, 7, 10 e 15 anni. Successivamente daremo il via a tutta una serie di opere pubbliche che la città attende da anni e la sinistra non ha mai saputo realizzare, per incapacità di fare sintesi o per mancanza di visione».
a.accorsi@lapadania.net

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