lunedì 16 febbraio 2015

Giletti come Moretti: due cuori e un Capanna. Di querele


Una lite in Tv, una volta tanto, è servita a qualcosa. E' servita a sputtanare uno di quei presentatori/giornalisti che davanti allo schermo fanno i paladini di coloro che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, mentre loro si intascano soldi pubblici a palate. A far la figura di m... è toccato al povero (si fa per dire) Massimo Giletti, il "compagno" di Alesandra Moretti, alla quale è così legato da cercarsi anche lui una querela dopo quella subita da costei recentemente.
La neo candidata alla presidenza del Veneto è, infatti, tornata alle cronache, difficilmente, nel suo caso, realmente e totalmente politiche, per la sua rezione furibonda all'invito ad "andare a lavorare" rivoltole da un cittadino vicentino, Paolo Forza, che l'ha querelata per diffamazione a mezzo stampa aggiungendo nei chiamati in causa anche Il Giornale di Vicenza, reo secondo il suo avvocato Renato Ellero, di informazione "parziale".
E allora per prepararsi a stare vicino alla sua amata biondina vicentina, caso mai la querela sfociasse in chissà quale provvedimento contrario, il buon Giletti (a Roma direbbero "bono" le signorotte attempatine ma di bell'aspetto dopo le cerette ladylike ...) nello spazio da lui gestito all'interno del programma contenitore di Rai 1, ha avuto la (malaugurata?) idea di cercare di sputtanare Mario Capanna per il vitalizio di 5.000 euro che il politico riceve come ex deputato.
Capanna, una volta tanto riverdendo il suo passato da fustigatore delle classi privilegiate, è stato grande. Rivolgendosi a Giletti, infatti, gli ha rinfacciato che gli italiani sono addirittura costretti "a pagare un canone per farsi rincoglionire da te".
Nulla di più vero!
Non si tratta né di insulti né di offese, ma solo della pura e cruda verità!
A quel punto Giletti, in evidente difficoltà, spara un'altra delle sue idiozie, ribattendo all'ex parlamentare con un "voi rubate i soldi". Una frase che non può trovare giustificazioni se non in una mente ottenebrata, gli si legge in faccia il livore e l'incapacità di reggere il confronto.
Il presentatore, accorgendosi dell'idiozia, anche perché Capanna minaccia sacrosante querele (chi di noi non querelerebbe una persona che ci accusa pubblicamente di "rubare"?), cerca di rimediare ripetendo più volte "legalmente" ed aggiungendo "era una metafora", mostrandosì, però, in questo atteggiameno più timoroso della sua baldanzosa compagna che la querela, prima di riceverla, l'aveva annunciata lei stessa.
Ma caro Giletti che ne diresti se io ti ricoprissi delle accuse più infamanti e poi ti dicessi che "era una metafora"?
Ma il meglio doveva ancora arrivare.
Perché Giletti ha il coraggio di dire la frase più populista di sempre "chi porta 5.000 euro a casa mentre i minatori ..." ed allora oltre ad essere completamente via di testa dimostra anche di avere poco sale in zucca (effetto Moretti?), perché così dicendo porta Capanna a rinfacciargli "e lei che prende 30.000 euro al mese!"
Giletti si prende così una tramvata in faccia come e più della ladylike sua e del Partito, una volta, Democratico, che presa dalle cerette e dalle estetiste le consiglia proprio anche alle mogli dei minatori, magari senza lavoro. Il bel Massimo riesce, quindi e a malapena, a biascicare "siamo due mondi diversi" poi comincia a balbettare, lo sguardo perso, sa perfettamente di aver fatto la più grande figura di m... della sua vita.
Ma al solito c'è di peggio, ed il peggio arriva dalla nostra stampa e dalla reazione della nostra classe politica.
La stampa nazionale riporta l'accaduto ponendo l'enfasi sul fatto che prima di "lanciare" la pubblicità Giletti scaraventa a terra il libro di Mario Capanna.
Ma praticamente nessun giornale sottolinea il vero scandalo che esce dalla diatriba televisiva, e cioè che Giletti prende 30.000 euro al mese di soldi pubblici, soldi che tutti voi pagate con il canone Rai e, dato che non bastano (la Rai ha deficit spaventosi), tutti noi paghiamo con le nostre imposte.
Se Giletti lavorasse per un'impresa privata non avrei nulla da obiettare, se trova un gonzo che gli dà quei soldi ben per lui, ma dato che quelli sono soldi pubblici la cosa non mi sta più bene.
E' possibile che un inetto, per "lavorare" un'ora la settimana, e soltanto per qualche mese, venga pagato 30.000 euro al mese?!
È uno scandalo!
Non si trova uno in grado di dire quelle due sciocchezze che dice Giletti e pagarlo, che so, 2.000 euro al mese? Non avremmo immediatamente risolto il problema del deficit pauroso della Rai se facessimo così con, quasi, tutti i conduttori?
Il giornale La Repubblica, poi, arriva proprio alla censura, guardate in quale maniera scandalosa riportano l'accaduto:
"Giletti ha fatto una domanda all'ex leader dei movimenti giovanili del '68 e di Democrazia Proletaria, sul vitalizio da 5.000 euro che prende come ex parlamentare. A quel punto Capanna ha accusato il conduttore di percepire uno stipendio altissimo."
Giletti ha fatto una domanda?! Gli ha dato del ladro!
E poi il top con lo "stipendio altissimo", anziché scrivere esplicitamente dei 30.000 euro al mese! Siamo a livello della Corea del Nord come obiettività per quanto riguarda l'informazione.
Stendiamo poi un velo pietoso sulle reazioni della classe politica che per la grande maggioranza ha difeso Giletti e chi lo ha criticato, forse per essere ben riveriti da lui nel salotto da noi pagato o, forse, anche per solidarietà riflessa visto che lui la casta (Alessandra) la frequenta da vicino.
La casta, quella politica, anziché porre l'accento sullo scandaloso stipendio che percepisce, ha, inf atti, parlato di un comportamento "non consono per una trasmissione pomeridiana trasmessa sulla principale rete nazionale".
Come concludere? Magari in maniera poco elegante, ma assolutamente vera.
Abbiamo una Rai di m..., una stampa di m... e dei politici di m...
E i "..." sono per i lettori più sensibili, non perchè non si capisca che parliamo dei prodotti maleodoranti del metabolismo umano.
Di Giancarlo Marcotti con Giovanni Coviello (VicenzaPiù)

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