venerdì 20 febbraio 2015

Vicenza. Taglio dell'elettricità ai nomadi, bimbi e donne incatenati ai cancelli, gridando "Razzisti"

Le madri gridano la loro rabbia e mostrano le bollette a tre zeri. Poi alcuni si stendono sull'asfalto ma non si arriva allo sgombero.
VICENZA. Bambini e donne usati come scudi. Legati con le catene all'ingresso della centralina di Aim nel campo sinti di viale Cricoli per impedire che i tecnici di contrà San Biagio entrassero a staccare il contatore generale che forniva l'energia elettrica a tutte le roulotte del campo. Annunciato da giorni, il blitz è andato in scena ieri alle 8.30 quando il personale di Aim con caschi bianchi, pettorine fosforescenti e sciarpe alzate sul viso per non farsi riconoscere, ha tentato di avvicinarsi ai cancelli per tagliare i lucchetti e staccare i contatori. In quel momento si è composta la barriera umana: fagottini impauriti, ma decisi. I cappucci a coprire la testa, la faccia verso la centralina e, dietro, le madri con i neonati in braccio a formare un secondo cordone. 
E, poi, grida: «Razzisti, andatevene via. Vogliamo solamente essere trattati come tutti i vicentini. Dateci un lavoro e pagheremo. Così ci fate ammazzare, vigliacchi. Ci butteranno le bombe incendiarie come è accaduto a Padova. Non pensate all'energia, ma ai cartelli in cui scrivono che bisogna sparare ai nomadi. Questi sono problemi. (...)
GdV 20.02.2015.

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