venerdì 4 ottobre 2013

Dalla Bossi-Fini allo ius soli: tutte le balle di Boldrini & Kyenge smascherate dalla strage del mare



La morte di 127 migranti a largo di Lampedusa, per qualcuno è diventato uno slogan buono da usare in politica. A scendere in "mare" sono la presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro dell'Integrazione Cècile Kyenge. Il naufragio e la morte dei migranti è stato da usbito il "caso di scuola" su cui rinfocolare le proposte per lo ius soli e attaccare la legge Bossi-Fini. La Kyenge subito dopo la tragedia ha affermato: "Quanto accaduto mi spinge ad accelerare slle norme sull'immigrazione l'integrazione. Lo ius soli deve entrare in agenda di governo come anche nuove norme che possano risolvere l'insostenibile situazione dei Cpt italiani. Su quel barcone potevo esserci anch'io". Non proprio. Il ministro dell'Integrazione è arrivato in Italia con tanto di passaporto: "Io sono arrivata trent'anni fa all'aeroporto di Fiumicino, con una borsa di studio e con un visto per studio. Che è sfumata poco dopo il mio arrivo. Non sono entrata in clandestinità e quando sono arrivata ho vissuto un momento di difficoltà perché non c'era una rete", racconta in un'intervista all'Unità. Quindi il rischio che lei potesse trovarsi barcone non c'è mai stato. Ma le sue politiche per l'immigrazione potrebbero aggravare il bilancio dei morti in mare. Ecco perchè: lo ius soli sarebbe una enorme calamita che potrebbe attirare migliaia di migranti. Cittadinanza di diritto per nascita sul suolo italiano significa di fatto migliaia di barconi con partorienti che fanno la spola tra Lampedusa e il nord Africa.
La Boldrini non conosce la legge? - L'altra paladina delle nuove norme per l'immigrazione con relativa abolizione della Bossi-Fini è come detto la presidente della Camera Laura Boldrini. Lei, sin dal primo giorno di legislatura ha fatto il tifo per l'abolizione della norma. Lo ha fatto in maniera decisa: "La Bossi-Fini va abolita al più presto, perchè condanna anche chi salva la vita ai naufraghi". Ieri la presidente, subito dopo la tragedia, sentiva il vento in poppa. Così dopo la bastonata dell'Unione Europea che con un rapporto ben dettagliato ha bocciato di fatto la nostra politica sull'immigrazione definendola "poco incisiva e senza misure che possano dissuadere gli sbarchi su una calamita come l'Italia", è arrivata una nota dell'Onu, (la stessa Onu per cui la Borldrini ha lavorato per anni presso l'Alto Commissariato per i rifugiati).
Elogio di Boldrini e Kyenge - Un elogio "express" proprio per Boldrini e Kynege nel giorno in cui si consumava la più grande tragedia in mare degli ultimi anni: "Accogliamo con favore gli sforzi delle autorita' italiane per affrontare la questione in linea con le norme internazionali sui diritti umani e il rispetto della dignita' di ogni essere umano ed in particolare la giornata di lutto dichiarata dal Governo ed il minuto di silenzio che si terra' in tutte le scuola italiane. E' significativo. Segna un grande e apprezzato cambiamento nell'atteggiamento delle autorita' italiane'', ha affermato l'Alto Commissario Rupert Colville. Insomma una sorta di scialuppa per la Boldrini e soprattutto per la Kyenge che dopo mesi di proclami nei fatto hanno fatto ben poco per cambiare le norme sull'immigrazione.
Laura va al cinema - Il chiodo fisso resta sempre quello: "cambiare la Bossi-Fini". Una legge che va detto, non punisce chi aiuta un naufrago migrante in mare. Ma la Boldrini sembra ignorarlo. Sarà una fan di Emanuele Crialese, il regista romano, che su questa "balla" sulla legge Bossi-Fini ha pure fatto un fil: Terra ferma in cui un pescatore siciliano tiene in casa una donna incinta, dopo averla recuperata in mare per paura che la polizia la ptesse rimpatriare. Basta andare davvero in commissariato e la donna avrebbe avuto un permesso di soggiorno per almeno sei mesi. Una gaffe cinematografica che la Boldrini porta pure nei suoi "comizi".
da Libero Quotidiano

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