mercoledì 30 ottobre 2013

Schio: cittadinanza onoraria ai figli degli stranieri. La maggioranza ha fatto un errore grossolano. Peccano sempre di arroganza

La cittadinanza onoraria ai figli degli extracomunitari non si deciderà questa sera. Il Consiglio rinvia la questione in prima e quarta Commissione (Affari Generali e Sociale) e pur di raggiungere il suo obiettivo la maggioranza si dice intenzionata a cambiare lo Statuto, che è in contrasto con la proposta. E’ un Consiglio Comunale al fulmicotone quello che si sta svolgendo a Schio e che ha portato minoranza e maggioranza a discutere fino a sospendere il punto 6 dell’Ordine del Giorno: il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli degli extracomunitari. Le 2 ali del Comune si sono spaccate nettamente sull’argomento, che da giorni si discute ovunque, dal bar sotto casa al bagno dell’ufficio.
‘Mi chiedevo – ha detto Luigi Santi, Gruppo Misto – se avrebbero avuto o no il coraggio di andare fino in fondo. Si sono resi conto di essere andati contro lo Statuto pur di fare come volevano e hanno dovuto accettare di non discutere la questione questa sera. Io nel frattempo ho fatto un emendamento, che significa che prima di discutere la delibera si doveva discutere l’emendamento. Poi però l’ho ritirato, con il beneficio di discuterlo in Commissione. L’emendamento si snoda su 5 punti e sottolinea che può anche andare bene la cittadinanza onoraria ai figli degli extracomunitari, ma a patto che ci siano dei parametri che indicano il requisito minimo che gli stranieri devono dimostrare di avere per manifestare la loro effettiva intenzione di integrarsi’. Secondo Santi è fondamentale che i genitori dei bambini in questione siano una coppia legalizzata dalla legge, che abbiano un reddito, che siano cittadini italiani, che risiedano a Schio da almeno 5 anni e che i bambini siano a pieno regime di frequenza con la scuola. ‘se mancano questi presupposti – ha sottolineato santi – significa che la famiglia straniera non ha nessuna intenzione di entrare a far parte della nostra comunità’. L’oggetto in questione verrà discusso in prima e quarta commissione e pur di ottenere il risultato desiderato la maggioranza si è detta intenzionata a modificare lo Statuto Comunale. ‘Una follia – ha commentato Alessandro Gori della Lega Nord – la maggioranza si è resa conto di aver fatto un errore grossolano. Peccano sempre di arroganza. Noi siamo assolutamente contrari al conferimento della cittadinanza onoraria ai figli degli extracomunitari perché è un’onoreficenza che si attribuisce in casi di merito e non per il semplice fatto di essere nati in un posto. Questa amministrazione – ha concluso – critica chi non rispetta e poi in realtà è la prima a violare la legge’.
Nell’attesa di sapere se o quando i minori di Schio avranno gli onori della comunità, riportiamo i commenti di alcuni cittadini che si  sono espressi sull’argomento.
Per Marco Pettinà, imprenditore e scrittore scledense di 39 anni, la cittadinanza onoraria regalata solo per motivi di nascita è un concetto superfluo e inutile. ‘Se fosse una cosa che gli extracomunitari chiedono perché stanno soffrendo di qualche mancanza di tutela – ha commentato – allora bisognerebbe valutarne i pro e gli eventuali contro e discutere la questione. Ma non capisco perché si voglia risolvere un problema che non c’è.
Alessandra Rumere, 43 anni, impiegata, ha spiegato: ‘Se ci fosse un caso di emergenza scolastica o sanitaria per i figli degli extracomunitari, lo potrei anche capire. Ma non è assolutamente così perché la legge nazionale garantisce ai bambini stranieri tutela pari a quelli italiani. Io sono a favore del Sociale ma in questo caso non vedo proprio la necessità sociale di fare un gesto che va contro la legge e che fa sembrare i minori italiani dei soggetti di serie B rispetto agli stranieri’.
Secondo Ivana Zocca, 45 anni, imprenditrice, non c’è nessun nesso umanitario o di beneficio nel dare la cittadinanza onoraria ai figli di extracomunitari. ‘Come cittadina italiana e come donna residente a Schio – ha sottolineato – mi sento fortemente presa in giro dalla nostra amministrazione. Io credo si tratti solamente di una manovra politica per ottenere cinquemila voti alle elezioni. Il titolo in questione dovrebbe essere dato per merito a chi ha saputo eccellere. Anche i nostri figli dovrebbero ricevere la cittadinanza onoraria. Ci sono famiglie italiane che vivono nella precarietà, nell’impossibilità di far studiare i figli se non addirittura di farli mangiare. Perché non cercare di migliorare queste famiglie e poi di conseguenza aiutare gli extracomunitari? Perché non cercare i voti dei cittadini italiani?
Sonia Dal Bosco, 58 anni, operaia, ha detto: ‘Sono una mamma e per me i minori vanno al primo posto. Ma non vedo nessun caso di emergenza che giustifichi queste perdite di tempo e di energia, Ci sono discorsi ben più seri ed urgenti da affrontare, anche perché se non esiste una rete economica, con che cosa si sostengono le spese del Sociale?’
La questione è stata sottoposta al vaglio anche ai presidenti di categoria Confartigianato e Ascom di Schio, perché quando si parla dell’argomento ‘cittadinanza agli stranieri’ a Schio la risposta degli intervistati porta sempre alla stessa domanda: ‘Perché l’amministrazione spende le sue energie su questo tema invece di rimboccarsi le maniche per dare una mano ai suoi cittadini e alla situazione lavorativa che peggiora ogni giorno di più?’
‘Ci sono priorità più importanti in questo momento – ha commentato Nerio dalla Vecchia, presidente Confartigianato di Schio – e devono coinvolgere anche gli italiani. Senza economia non ci si può permettere di essere solidali. Per essere solidali bisogna prima salvaguardare l’economia, che è la base per sostenere il Sociale’.
Anche secondo Guido Xoccato, presidente Ascom di Schio, la questione non è così urgente. ‘La necessità è far ripartire l’economia locale (e poi nazionale) – ha commentato – Se il Comune vuole portare avanti questo tema è libero di farlo ma non è una priorità evidente. Si stanno facendo le corse per decidere su un argomento che è delicato e andrebbe discusso e valutato cin un ragionamento approfondito e studiato’. 
Anna Bianchini (ThieneOnLine)

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