mercoledì 9 ottobre 2013

Proposta choc del Pd: «Accoglienza anche per chi non ha i requisiti per l’asilo»



Chiesta la procedura d’urgenza per la riforma della materia «Recuperare il ritardo del nostro Paese su questi temi». 
Il Pd chiederà la procedura  d’urgenza per la calendarizzazione in aula della proposta di legge che preveda l’attuazione del diritto di asilo «così come previsto dalla  Costituzione». L’annuncio in una conferenza stampa alla Camera con il  capogruppo Roberto Speranza a cui hanno partecipato anche alcuni deputati del Pd firmatari della richiesta.
«Bisogna recuperare il ritardo del nostro paese su questi temi -spiega Speranza-. Per questo nella prossima conferenza  dei capigruppo chiederò la procedura d’urgenza per questa proposta di legge». La proposta di legge Pd si propone di «dare completa attuazione ad un diritto previsto dall’articolo 10 della nostra Costituzione,  laddove si prevede che a quanti nei proprio paesi sia impedito il  libero esercizio delle libertà democratiche, debba essere consentito  di chiedere asilo», sottolinea Antonello Giacomelli, primo firmatario  della proposta.   «Attuare questa norma -prosegue il deputato Pd- è un fatto di  civiltà. Basti pensare a quanti dei morti di Lampedusa, se ci fossero stati una normativa per richiedere asilo ed un percorso diverso per  accedervi, avrebbero potuto evitare di affidarsi ai mercanti di morte». Scioccanti i contenuti della proposta, di fatto un lasciapassare per tutti. «La proposta si incentra su due fasi innovative - continua infatti l’esponente piddino - innanzitutto  accogliere e dare assistenza anche a quanti non hanno i requisiti per  accedere all’asilo politico e provvedere alla loro protezione ed  integrazione, e poi semplificare il rapporto tra le commissioni  territoriali e quella nazionale che gestiscono l’iter burocratico  delle richieste».
«Questo aspetto è fondamentale per facilitare l’accesso a  quanti vogliano fare richiesta d’asilo, evitando che si trovino di  fronte ad una burocrazia che spesso è complicata anche per noi  italiani», conclude Giacomelli. Un’attenzione particolare poi è  riservata anche all’aspetto dei centri di accoglienza, spiega Khalid  Chaouki, anch’egli firmatario della proposta. «Abbiamo previsto degli  standard di civiltà -evidenzia Chaouki- ai quali queste strutture  devono uniformarsi. Si tratta pur sempre di provvedimenti  emergenziali, come quello proposto dalla ministra Kyenge di triplicare i posti, ma sono necessari per far fronte alle necessità del momento. Poi, ovviamente servono degli interventi strutturali da concertare con l'Europa, perchè da soli non potremmo mai farcela. Ma in Europa ci  serve credibilità, e l’unico modo per ottenerla -conclude- è  provvedere al varo di questa legge».
Nessun commento, naturalmente, sui costi economici e sociali di una proposta che, di fatto, lascerebbe le frontiere aperte a chiunque le volesse oltrepassare.
di Giovanni Polli

 

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